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CarismArte: la mostra che racconta la bellezza |
Tutti a domandarsi il significato del termine “carisma” nel corso dell’inaugurazione della mostra CarismArte, allestita nelle sale del Complesso Monumentale dei Dioscuri al Quirinale di Via Piacenza 1 a Roma, nata da un’idea della gallerista Giovanna Gazzolo che, ha spiegato: ”Ho volutamente scelto artisti, italiani e russi a confronto, molto diversi tra loro per tecnica e stile, ma che in comune hanno quello che, al di là di ogni definizione, si chiama appunto carisma, perché spesso ci si chiede se il carisma sia importante in un'opera d'arte e quanto del carisma dell'artista rimane su una tela o un pezzo d'argilla”.
La preziosa mostra d’arte contemporanea raccoglie oltre cinquanta opere pittoriche e scultoree di cinque artisti ai quali è stata dedicata ciascuno una sala: Viktor Sheleg, Victor Panchenko, Svetlana Rumak, Eugenia F. di Napoli e sculture di Laura Sindici
Oltre quattrocento invitati all’inaugurazione di martedì 6 Ottobre 2015 - la mostra è aperta al pubblico dal 7 all’11 . che hanno ascoltato il messaggio di benvenuto della curatrice: “Ho volutamente creato il caos che, in mano a ciascuno di loro, ha dato vita ad una vera libertà espressiva. Nessun fil rouge, nessuna regola, solo un intenso ed elegante confronto tra forti personalità. In questa mostra l'arte russa contemporanea si confronta con quella italiana, creando un'atmosfera caotica ed emozionante”.
Tra i numerosi ospiti Natalia Primakova, l'addetto culturale dell'Ambasciata della Federazione Russa in Italia che ha dato il patrocinio all'evento, Cinzia Monreale, Eleonora Sergio, Antonella Salvucci, Eleonora Danco, Janet De Nardis, Roberta Beta, Valeria Mangani, Elena Aceto di Capriglia, Bianca Maria Caringi Lucibelli, Lucilla Petrelli, Laura Nuccetelli, Irene Bozzi, Laura Azzali, Emanuela Masetti, Marina Como, Livia Giustolisi, i blasonati Dinda Mortola, Giuseppe Ferrajoli, Luigi Catemario di Quadri, Antonella Baggini, segretario generale di Assalco, il notaio Nicoletta Manente, il manager Lorenzo Pellegrini, Debora Bettega, la responsabile marketing di Maresci Gioielli Paola Litterio che hanno apprezzato anche l’eleganti creazioni da sera della stilista Maria Celli, interpretate da indossatrici in suggestivi tableau vivant accanto alle opere d’arte.
Il percorso espositivo di CarismArte si apre l’artista russo Viktor Sheleg. Le sue donne dall'eleganza raffinata, si perdono nel caos esistenziale. Dal dettaglio glamour, molto ordinato e femminile, all'evanescenza materica che cola sulla tela. Bellissime donne che amano il nero, il rosso, il bianco, colori passionali che nascondono misteri e profonde incertezze. Si prosegue con la raccolta di Svetlana Rumak, artista russa che spazia dall'iconografia ortodossa medioevale al sovvertimento delle regole pittoriche. Racconta sogni e ricordi densi di pathos. Le sue figure, quasi astratte, sembrano fluttuare in un cosmo fantastico e onirico. La sua arte è distante da ogni schema precostituito, lasciando molta libertà di interpretazione al visitatore.
Segue Victor Panchenko, icona dell'avanguardia russa. Le sue figure, che ricordano le correnti più lontane del primitivismo, sembrano prescindere dall'ambiente che le circondano. Figure che invitano a un dialogo profondo e personale. La potenza quasi metafisica che esprimono, ci fa dimenticare i canoni classici della bellezza, proponendoci un'alternativa affascinante e sorniona. L'Italia viene rappresentata dalla scenografa Eugenia F. di Napoli che propone i suoi grandi arazzi concettuali. Le sue opere sono ironiche, a volte dissacranti e misteriose. La sua forte provocazione espressiva si impone con garbo, quasi ad invitare lo spettatore ad un dialogo libero da ogni convenzione sociale. Con la sua elegante e sottile anarchia, ci guida in meandri sconosciuti e dal sapore vagamente esoterico.
Alle opere di questi grandi maestri si uniscono le sculture, decisamente tutte al femminile, di Laura Sindici che, con stile ed eleganza, descrive donne avvenenti, impreziosite da dettagli e richiami al fashion. L’artista propone un'altra faccia, molto più ironica e nascosta, del “dover” essere donne. I suoi bassorilievi, creati con scrupolosa attenzione, sembrano tornare dal passato per ribadire con forza, la capacità delle donne di reinventarsi e adattarsi ai tempi.
All'evento inaugurale ha partecipato anche il brand di bjoux artistici di FaiDaMe di Margherita Gazzolo. (Servizio Fabrizio Pacifici - Foto gentile concessione Ufficio Stampa)
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