Progetto Speciale Teatro 2009/2010 realizzato con il sostegno dell'Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma in collaborazione con l'AGIS e la Siae.
RADICE DI DUE
di Adriano BENNICELLI
con Edy ANGELILLO e Michele LA GINESTRA
regia, Enrico Maria LA MANNA
In scena dal 27 ottobre all’ 8 novembre
tutte le sere alle 21 – lunedì chiuso
domenica e secondo mercoledì di rappresentazione, h 17.30
Biglietti: intero 23 €; ridotto, 19 - galleria 20 €; ridotto, 17 €
(Il ridotto è riservato agli over 65, under 25 ed enti convenzionati)
Teatro Nino Manfredi Via dei Pallottini, 10 - Ostia Lido - Roma
Info: 06/56324849 - 3384540860
www.teatroninomanfredi.it
info@teatroninomanfredi.it
Ufficio stampa – Emanuela Sirchia
338 2388574
esirch@tin.it
Edy Angelillo e Michele La Ginestra, sono i sensibili protagonisti di una commedia scritta da Adriano Bennicelli. “Radice di due”, il titolo dello spettacolo il cui testo ha vinto la seconda edizione del premio Diego Fabbri. Una delicata storia, una tenera vicenda che vede unite due esistenze, quelle di Geraldina e Tommaso interpretate dai due attori, tra i più sensibili e apprezzati nel mondo dello spettacolo. I due personaggi si conoscono sin da ragazzi, abitano vicini, iniziano assieme l’avventura del liceo. Lui, Tommaso, è appassionato di matematica; lei, Gerry, introspettiva e in continua contrapposizione con il suo amico ed è quasi inevitabile che la semplice amicizia si trasformi presto in una storia d’amore che dura in pratica tutta la vita.
Edy Angelillo e Michele La Ginestra, offrono al pubblico una eccezionale prova d’attore in questo atto unico di Bennicelli che offre lo spunto per riflettere e guardare tutti gli aspetti della vita quotidiana, da prospettive diverse, così come sono diversi questi due personaggi “radice di due” appunto. E, per tornare all’atto unico, questo consente di non spezzare il ritmo, di godere appieno delle sensazioni e di condividere con i due personaggi, ogni parola e ogni singola situazione.
Geraldina (Gerry) e Tommaso insomma, profondamente diversi ma talmente uguali da non poter scordare gli attimi preziosi dei semplici giochi infantili, la tenerezza degli sguardi adolescenziali, la bellezza della scoperta della sensualità, il desiderio di una vita da condividere. L'abile mano della regia di Enrico Maria Lamanna rende frizzante e pieno di ritmo il gioco alterno del rintuzzarsi continuo dei personaggi.
E al termine ci si chiede se questi due caratteri esistono veramente nel nostro quotidiano o se magari siamo stati o saremo noi. Leggerezza e profondità in questa commedia si intrecciano come raramente accade sul palcoscenico.
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