Otto membri del “World Food Programme” sono tragicamente morti nell'aereo precipitato in Etiopia il 10 marzo scorso. Il direttore esecutivo ha detto e ripetuto ai membri del suo staff: “Queste persone sono modelli non solo per noi, ma per tutto il mondo. Ci sono esseri umani che vivono grazie a loro: è questo l'obiettivo che dobbiamo continuare a perseguire”. Per ricordare una delle vittime, il Centro Alti Studi Averroè ha deciso di conferire il Premio “Ambasciatore di Pace” alla memoria di Maria Pilar Buzzetti, funzionario del “World Food Programme”, perita con altri sette italiani nel disastro aereo costato la vita a 157 persone.

A ritirare il significativo riconoscimento sarà la madre di Maria Pilar, Anna Rita Giammetta, nel corso di una riunione conviviale di beneficenza, a Roma, mercoledì 22 maggio alle 19,30, presso il Casale Tor di Quinto (viale Tor di Quinto, angolo via F. Caprilli): a consegnarlo sarà l'on. Souad Sbai, membro di “Italian Diplomatic Academy”, Ente italiano d'informazione, accreditato come ONG affiliato al Dipartimento di Pubblica Informazione delle Nazioni Unite. Dal 2017, l'attiva e sensibile funzionaria è vice-presidente dell'Istituto Armando Curcio e docente di Diritti dei Paesi Islamici nonché presidente dell'Associazione Donne Marocchine in Italia-ACMID e presidente del Centro Alti Studi Averroè per la diffusione delle culture del Mediterraneo. L'Associazione delle Donne Marocchine in Italia-ACMID è impegnata da oltre vent'anni nel favorire l'integrazione delle donne immigrate, offrendo sostegno e assistenza alle vittime di violenze e discriminazioni. L'evento s'inquadra nell'àmbito della visita di Papa Francesco ad Abu Dhabi, con la lettura delle parti più significative del documento sulla “Fraternità Umana”, riguardanti il dialogo interreligioso e i diritti delle donne. A coordinare le varie sessioni del programma sarà il giornalista della RAI Nino Graziano.

Maria Pilar Buzzetti, giovane e brillante professionista, lavorava per il “World Food Programme” ed era fortemente devota alla missione del WFP: nel suo ruolo di accomodation manager ha aiutato a far sì che i suoi colleghi in prima linea nelle emergenze umanitarie potessero trovare una sistemazione sicura e confortevole. Maria Pilar è stata o in grado di costruire un forte legame con i suoi colleghi proprio grazie a questo lavoro: durante le sue missioni con “World Food Programme” la giovane funzionaria italiana ha lavorato in Sudan, Sud Sudan, Kenya, Nigeria ed Etiopia e ha potuto toccare con mano l'impatto del suo lavoro: tutti i pasti condivisi aiuteranno a supportare il programma di pasti scolastici e nutrizione infantile in questi Paesi.

Ed è proprio per onorare il suo impegno e per portare avanti il suo progetto che il direttore esecutivo del “World Food Programme” ha lanciato la campagna mondiale di raccolta fondi finalizzata alla nutrizione infantile “Los Peques de Pilar” (i bambini di Pilar): perché lei parlava in maniera appassionata dei bambini africani, dei lori “occhioni indimenticabili”. Una persona altruista, sempre disponibile a condividere il suo tempo e le sue straordinarie capacità organizzative che si trattasse della famiglia, delle sue preziosissime amiche o del suo adorato lavoro, senza risparmiarsi mai e sempre col sorriso buono della comprensione.