AL NUOVO CINEMA AQUILA PER “MILANO, VIA PADOVA” DI ANTONIO REZZA E FLAVIA MASTRELLA
CHE INTRODURRANNO IL DOC. AL PUBBLICO PRESENTE
In programmazione al Nuovo Cinema Aquila, via l’Aquila 68 – tel 06.45541398
da giovedì 16 a domenica 19 Maggio 2019 alle ore 21.15 e da giovedì 23 a domenica 26 Maggio 2019 alle ore 21.15
Giovedì 16 maggio alle 21.15 serata evento al Nuovo Cinema Aquila per il doc. Milano, Via Padova di Flavia Mastrella e Antonio Rezza, Leoni d'Oro alla carriera per il teatro, che lo introdurranno al pubblico presente in sala.
Il film è un viaggio lungo via Padova, a Milano, sull'autobus 56, che la percorre tutta. Un racconto di razzismo e insofferenza in una zona vivacissima e multietnica di Milano realizzato attraverso le interviste agli immigrati, i canti e le musiche.
Gli intervistati Antonio Rezza, Flavia Mastrella, Marco Tani, Massimo Simonetti, Ivan Talarico, Daniele Verlezza, Adil Bahir si muovono nella città che si risveglia. Antonio si guarda attorno, la via è quasi deserta. Il sabato prefestivo consente la tipica sospensione di chi regala a se stesso l'oltraggio di un giorno di riposo. Gli intervistati si concedono con la prepotenza di chi vede in quel tempo perduto un diritto inalienabile. Milano, Via Padova parla di razzismo e insofferenza e racconta, attraverso il canto, la convivenza forzata e la cultura di chi è straniero. È il canto a farci vedere la dolcezza di un ritmo naturale da tempo dimenticato in occidente. A pochi minuti dall'inizio delle interviste Antonio è già integrato, la via che sembrava deserta inizia ad animarsi, la realtà talmente insolita raggiunge picchi performativi quando i problemi personali si associano a quelli sociali. Le risposte, a tratti di frasi fatte, in altri momenti scoordinate con l'aspetto e l'esperienza dell'intervistato, rendono paradossale lo squilibrio sociale. Viviamo inconsapevoli la violenza del disagio, molto peggio di come si possa immaginare. La domanda ricorrente è ”lei ospiterebbe a casa sua un extracomunitario? In un angolo, in cucina, tanto non da fastidio, si mette in un cantuccio e la guarda, si mantiene da solo”. Sembra un quesito assurdo, ma tutti hanno creduto possibile una tale eventualità, la gente per le strade non esclude nessuna possibilità, ognuno di noi si aspetta di tutto. E allora si affaccia un problema aggiuntivo: perché dobbiamo essere uniformi e uniformati? A che serve questo formalismo di democrazia caotica?
Milano, Via Padova è prodotto da RezzaMastrella con il sostegno della Fondazione Gaetano Bertini Malgarini Onlus.
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