TERRA BRUCIATA! Il laboratorio italiano della ferocia nazista
Un film documentario di Luca Gianfrancesco
Una produzione Mediacontents production
Con il contributo di Comunità Montane Monte Santa Croce e dei comuni di Pietravairano, Teano, Acerra, Presenzano, Caiazzo, Vairano Patenora, Riardo, Tora e Piccilli, Marzano Appio,
di EPT Caserta e di Michela Acquaro -
contributo per la ricerca ITABC CNR,
Una distribuzione Istituto Luce Cinecittà
In occasione del 25 aprile Festa della Liberazione, il film documentario che apre una nuova pagina del racconto della Resistenza e della ferocia nazista in Italia: quella del dramma e dell’azione delle comunità della Campania.
Una memoria avvincente e commossa, per ricordarci che la Storia del Paese, è del Paese intero.
ROMA – CINEMA FARNESE – Martedì 17 aprile ore 14.00, P.zza Farnese.
Ore 14.00 proiezione, ore 15.30 incontro
La mattina del 1° novembre 1943, a Conca della Campania, un minuscolo borgo della provincia di Caserta, 19 civili vengono trucidati da una pattuglia di militari tedeschi. Graziella Di Gasparro, figlia di uno dei caduti, lotta da anni per tener viva la memoria di quell'eccidio dimenticato. L'assassinio del padre di Graziella fu il terribile epilogo della brutale occupazione del territorio che l'esercito tedesco mise in essere in tutta la Campania centrosettentrionale, a partire dall'8 settembre, data dell'armistizio. Il casertano - primo territorio italiano ad essere dichiarato “Zona di Operazioni” - dovette
sperimentare la devastante onda d'urto delle leggi di guerra germaniche che si accanirono contro la popolazione civile.
L'esautorazione delle istituzioni, le razzie dei beni di consumo, il rastrellamento e la deportazione degli uomini abili verso i campi di lavoro in Germania - furono circa 21.000 - la devastazione degli impianti produttivi e delle abitazioni civili sono le condizioni nelle quali maturarono le ragioni che diedero vita alle prime azioni di resistenza organizzate dai civili in Italia.
Dopo le Quattro Giornate di Napoli, a Riardo, un piccolo centro a pochi chilometri da Capua, una banda Partigiana riesce a scacciare con le armi i tedeschi dalla cittadina. Mentre le istituzioni e gli abitanti di Tora e Piccilli, con il silenzio, salvano una cinquantina di ebrei dalla deportazione. È proprio in risposta a questa insubordinazione, ormai diffusa sul tutto il territorio, che i comandi tedeschi danno libero sfogo a un inedito campionario di violenze contro la popolazione civile, il primo laboratorio di future violenze che devasteranno il paese.
Da qui nasceranno anche alcune delle prime forme di resistenza, ribellione e solidarietà, segni del nostro ‘Secondo Risorgimento', da cui nascerà l'Italia democratica.
La lotta di Graziella di Gasparro, dopo oltre 70 anni dalla strage di Conca, può trovare oggi la sua vendicazione.
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