Dal 2 al 4 febbraio presso l'Ar.Ma teatro di Roma si terrà lo spettacolo “Una storia assurda” scritto da Alessandro Martorelli e con la regia di Luca Avallone. Nel cast oltre Avallone e Martorelli anche Simone Ruggiero.
Settanta minuti di pura adrenalina che vede due uomini, in fila davanti agli sportelli di una posta. Completamente diversi tra di loro, parlano del più e del meno. Chiacchiere banali, pacifiche, a tratti un po' sopra le righe. Tutto sembra svolgersi come in un tranquillo giorno feriale, quando all'improvviso i due uomini scattano in piedi, armi in pugno e danno inizio a quello che sembra essere un vero e proprio incubo.
I due protagonisti sono ben decisi a prendere il loro bottino e fuggire via velocemente. Ma le loro idee su come portare a termine quella rapina, sono totalmente opposte. Ben presto la situazione precipita e comincia a sfuggirgli di mano, innescando così un'escalation di eventi che manda completamente all'aria il loro piano. O almeno così sembra.
Perché un evento improvviso fa rivedere il tutto sotto una nuova e diversa prospettiva.
NOTE DI REGIA
Una storia assurda è un testo teatrale che assume varie sfaccettature. In breve tempo infatti la trama assume connotati differenti tra loro, che la trasformano da commedia a dramma, da grottesca a giallo, da surreale a thriller.
I due protagonisti, si trovano così impegnati in un'intensa prova di recitazione, che li vede anche obbligati a portare davanti agli occhi dello spettatore, un sequestro di persone che sono solamente immaginarie. Gli attori infatti interagiscono non solo tra di loro, ma anche con presunti clienti e impiegati della banca, che però non sono fisicamente in scena.
In questo modo lo spettatore non subisce passivamente la storia, ma ci entra dentro, sentendosi quasi anch'esso un ostaggio e perciò parte attiva dello spettacolo stesso.
I dialoghi veloci, il ritmo incalzante e il linguaggio fanno di “Una storia assurda” un copione teatrale che presenta forti richiami alla sceneggiatura cinematografica, come alcune citazioni, ad esempio, che ricordano “Quel pomeriggio di un giorno da cani” di Lumet, “Insoliti Criminali” di Spacey o “Le Iene” di Tarantino.
Tutto l'ambiente viene ricreato dai dialoghi e dai gesti degli attori, che sono i veri mattatori della scena e che hanno il delicato e fondamentale compito di rendere reale agli occhi del pubblico ciò che è solo immaginario.
Trascina questa icona
sull'icona home della toolbar.