Sull’onda del successo di critica e pubblico già ottenuto nel 2014, il doc di Samuele Rossi in una specialissima anteprima romana, che intende onorare il ricordo del 70esimo Anniversario della Liberazione.
Il regista risponderà alle domande del pubblico al termine della proiezione.
La memoria degli ultimi, prodotto da Echivisivi e distribuito da BertaFilm assieme a Lo Scrittoio e ANPI, è un racconto intimo e delicato che ritrae le vite di alcuni ex-partigiani combattenti, uomini e donne, oggi ultra ottantenni.
La proiezione sarà dedicata al ricordo di MASSIMO RENDINA, Capo di Stato maggiore della Brigata Garibaldi, scomparso da pochi mesi, e del quale troviamo l’ultima testimonianza proprio nel documentario.
“La messa a fuoco sul centro nevralgico di questa opera è stata istantanea, rapida. La genesi del lavoro sta tutta nell’urgenza di dover necessariamente raccogliere i pezzi di Storia che il tempo ha in qualche modo allontanato e messo ai margini.” ha dichiarato con eloquenza il regista Samuele Rossi presentando la sua apprezzata pellicola. “La memoria; la paura che svanisca, che qualcosa di prezioso venga dimenticato e non possa più essere recuperato, ormai perso per sempre. L' obiettivo è quello di provare a tenere insieme, attraverso un unico sguardo, le testimonianze di coloro che hanno vissuto sulla propria pelle la Resistenza, la lotta Partigiana, la Guerra Civile e che possono darci il senso di una lotta, di un sentimento spontaneo che ha creduto possibile un futuro diverso. Considero importante cercare di stabilire una connessione forte tra il passato che ci ha preceduto e il presente nel quale non possiamo e mai dovremmo dimenticare quanto avvenuto. Credo sia importante farlo attraverso un'ottica diversa; non un punto di vista freddamente storico e didascalico né uno sguardo retoricamente coinvolto. L’intento è di costruire una dimensione narrativa diversa, intima e delicata che possa lasciar emergere le sensazioni della memoria in modo spontaneo, senza forzature, come un flusso di coscienza che finalmente trova il tempo per essere accolto. Ho cercato di recuperare lo sguardo istintivo, sofferto, incantato e incredulo della vita ai suoi inizi mentre assiste alla grande Storia e la vive sulla propria pelle. Era fondamentale per me raccontare la grande storia attraverso l’intimità del ricordo, la verità e l’autenticità del mondo privato di ciascuno di noi. Ho creduto e credo fermamente che sia il modo migliore per mantenere viva una memoria, per permettere una totale adesione emotiva, prima che mentale, a quanto accaduto.”
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