Via l'Aquila 68, Roma. Ore 20.30
OPEN CALL PER ARTISTI EMERGENTI
Muove finalmente i primi passi il progetto “Cento anni di Welles – non abbiamo altro modo per ricordare” che si svilupperà nell'arco dei giorni che vanno dal 30 marzo al 6 maggio 2015 e prevederà la realizzazione di una rassegna cinematografica ad ingresso gratuito e di un'installazione artistica site-specific. Il Nuovo Cinema Aquila invita gli artisti italiani under 35 il giorno 13 gennaio alle ore 20:30 a conoscere le caratteristiche, le scadenze e le modalità di partecipazione alla selezione del progetto installativo che verrà inaugurato ad aprile con l'avvio della rassegna. La nostra sala finanzierà infatti la realizzazione di un'installazione che prediliga l'utilizzo dei nuovi linguaggi espressivi e delle nuove tecnologie, e che sarà realizzata appositamente per gli spazi del Cinema. Prende così il via l'omaggio al regista che ha rivoluzionato il linguaggio della comunicazione cinematografica. Per l'occasione verrà proiettato ‘La ricotta' di Pier Paolo Pasolini - il quarto degli episodi del film ‘Ro.Go.Pa.G.' (1963)- nel quale Orson Welles partecipa in qualità di attore, impersonando un regista intellettuale che intende mettere in scena la crocifissione.
La presentazione del progetto
“Cento anni di Welles – non abbiamo altro modo per ricordare”
Il 6 maggio 2015 verrà celebrato in tutto il mondo il centenario della nascita di Orson Welles, considerato da molti critici cinematografici il più grande regista di tutti i tempi. Lo stesso giorno uscirà il film “L'altro lato del vento” (1972), rimasto incompiuto e montato recentemente dal regista Peter Bogdanovich. "Io sono una forza del passato" è la frase pronunciata dal protagonista de “La Ricotta” ed è il punto di collegamento tra i due grandi intellettuali, Welles e Pasolini. Su questa intersezione si basano anche le parole che il povero Stracci, ladrone buono protagonista dell'episodio, pronuncia dopo la morte sulla croce: "Crepare è stato il solo modo di fare la rivoluzione" (frase questa che subì successivamente una censura e divenne nella versione definitiva “Povero Stracci… crepare… non aveva altro modo per ricordarci che anche lui era vivo”). Welles e Pasolini sono uniti dalla rappresentazione di una società borghese analfabeta, maligna, che cerca di distruggere il suo passato fatto di sacralità, di affetti, di umiltà, attraverso un vero e proprio moto perpetuo che travolge tutto ciò che viene avvicinato dalla nuova borghesia. P. P. Pasolini scopre questa azione devastante nella violenta trasformazione urbanistica e sociologica che coinvolge la società contadina italiana. Una società che si auto-rappresenta ancora come nel passato attraverso una propria visione del sacro e, per questo motivo, ancora più ingenua del proletariato cittadino. Welles vede il passato da distruggere negli oggetti che ricordano l'infanzia, nel primo amore, in tutto quello che potrebbe permettere all'emergente classe sociale di perdere tempo in inutili ricordi sentimentali. Ciò che unisce Welles e Pasolini è la rappresentazione di una società che fatica a ricordare e che distrugge la sua storia proprio perché impegnata a rappresentare la propria veloce trasformazione. In questo tempo non vissuto ma consumato, l'uomo moderno rende inutile qualsiasi sacralità (Pasolini) e sentimento (Welles), e piuttosto li ricrea come veri e propri oggetti di consumo. Tutto quello che è immanente verrà così avvertito solo nel momento della morte, che per questa ragione viene rappresentata dai due grandi artisti come l'unico momento solenne di tutta un'esistenza. Con la propria opera il geniale regista americano dimostra quindi che l'uomo moderno, attraverso il possesso, il controllo sugli altri e la costruzione di oggetti e luoghi, cerca di identificarsi sempre più con Dio, rimanendo invece emarginato nella propria solitudine. Il Nuovo Cinema Aquila rende così omaggio all'opera di un artista che ha rivoluzionato il linguaggio della comunicazione cinematografica: esiste un cinema prima di “Quarto potere” e un cinema dopo.
L'ingresso è libero.
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