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Un workshop di CinemadaMare prova a cercare delle risposte a domande che molti nel mondo del cinema si fanno da anni. Si tiene a Roma, venerdì 19 dicembre a ingresso libero presso la Città dell'Altra Economia, nel cuore pulsante di Testaccio, a partire dalle ore 16.30 una giornata di dibattito - aperto a istituzioni, addetti ai lavori, giornalisti, attori, registi e maestranze - organizzato dal festival CinemadaMare e dal suo direttore Franco Rina e dedicato al futuro della kermesse capitolina. Il tutto in un ambiente carico di energia positiva che arriva da chi il cinema lo vive sulla sua pelle 365 l'anno, in tutto il mondo guardando all'Italia, a Cinecittà e alla Capitale come un vero e proprio faro e che per una volta vuol dire la sua in modo fattivo su una questione così importante per il cinema, non solo quello tricolore. Seguirà un buffet di prodotti tipici lucani.
Da tredici anni girano in lungo e largo l'Italia facendo cinema, girando cortometraggi, mettendo a punto sceneggiature che diventano film negli scenari più affascinanti del Belpaese, da sempre terra fertile per la Settima Arte. Sono i ragazzi del CinemadaMare, il più importante raduno di filmakers del mondo, ideato e diretto da 13 anni dal giornalista Franco Rina. Come ogni anno a dicembre, i ragazzi di CinemadaMare si ritrovano nella Capitale dopo il saluto al termine della Mostra del cinema di Venezia, che da tre anni e' la tappa conclusiva di ogni viaggio nella Grande bellezza dell'Italia cinematografica.
Il 2014 e' un anno speciale per chi fa cinema nella Città Eterna: "CinemadaMare – sottolinea il direttore Franco Rina - il più grande raduno di giovani filmakers del mondo, vuole incentivare il dibattito attorno al futuro della formula organizzativa del Festival Internazionale del film di Roma. Lontani dalla presunzione di avere la soluzione magica' nella manica, sentiamo però il dovere di dire la nostra sul futuro di questa manifestazione che ormai tutti chiedono diversa. Non abbiamo la pretesa di nulla tranne che di portare le nostre idee alla pubblica attenzione di tutti, dagli addetti ai lavori alla vasta platea dei cinefili.”
“Il nostro contributo - continua Rina - sarà appunto offrire una sintesi di ciò che i giovani cineasti chiedono alla kermesse di Roma, Festiva o festa che sia...Insomma: esiste una data ideale? Se non più all'Auditorium, dove? Più mercato o più passerella? Ancora più pop o più cinephile? Festival, Festa o cosa...? Queste le domande che io e i miei ragazzi ci siam posti.
Non abbiamo la soluzione già in tasca per questi interrogativi, ma di sicuro vogliamo parlarne. E vogliamo farlo ora, con tutti e non aspettare che l'emergenza dei prossimi mesi imponga un modello calato dall'alto: per puntare infatti all'organizzazione di un grande evento del cinema internazionale nel 2015, si è già perso tempo prezioso!".
Per questo i ragazzi del CMD lanciano un messaggio in bottiglia a tutti gli interessati, addetti ai lavori, istituzioni, giornalisti, tutti quei soggetti che a vario titolo, sostengono, costruiscono o raccontano il Festival internazionale del film di Roma. Un workshop, un tavolo di confronto cui tutti possono partecipare con idee, proposte, sogni e ben concrete formule che possano rafforzare una realtà del panorama festivaliero italiano che si appresta a spegnere le 10 candeline senza ancora aver assunto una struttura ben definita, come dimostra l'ultima edizione, che si è chiusa con giudizi molto diversi sul suo esito.
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