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di Mino BELLEI
regia, Claudio BELLANTI
con Paola GASSMAN, Lydia BIONDI, Mirella MAZZERANGHI
√ In scena dal 4 al 16 novembre
tutte le sere alle 21 dal martedì al sabato
domenica, secondo sabato e secondo mercoledì
di programmazione anche alle 17.30
TEATRO NINO MANFREDI
Via dei Pallottini, 10 - Ostia Lido - Roma
Info: 06/56324849
www.teatroninomanfredi.it
info@teatroninomanfredi.it
Un giorno speciale: Natale. Tre amiche non più giovani impegnate in quella che dovrebbe essere la consueta conversazione e che invece si trasforma in una coinvolgente occasione per dirsi quanto, in tanti anni, non si sono dette. Il riferimento ad una attrice, Doris Day, protagonista di film commedie, quelle che finiscono sempre come le fiabe “vissero felici e contenti”.
“Diciamo che quelli che vanno in scena sono degli auguri un po' insoliti – afferma il regista Claudio Bellanti - che degenerano fino a diventare al vetriolo. Le tre amiche finiscono, infatti, per rivelarsi senza alcun pudore tutte le scomode verità a lungo celate per il quieto vivere. È proprio qui che lo spettacolo si rivela con tutta la sua provocatoria freschezza e la sua dissacrante energia. Il pubblico si riconosce nelle taglienti dichiarazioni elargite generosamente dalle protagoniste della pièce, che, dopo essersi sfidate a colpi di esilarante e feroce sarcasmo, convergono nella profondità di un rapporto che le vede mettersi a nudo e unite da una sorte non poi così tanto dissimile. Perché la vita non sarà di certo rosea come un film di Doris Day, ma l'amicizia nulla teme”.
Angelina, Amalia e Augusta sono le tre donne protagoniste di “La vita non è un film di Doris Day”, commedia scritta da Mino Bellei, uno dei personaggi più poliedrici del mondo dello spettacolo, attore, doppiatore, autore e regista, Bellei scrive questo testo rappresentato per la prima volta nel 1991 e che, per questa nuova versione si avvale della regia di Claudio Bellanti e dell'interpretazione di Paola Gassman, Lydia Biondi e Mirella Mazzeranghi.
L'autore, attraverso la divertente, dissacrante, provocatoria conversazione di tre vecchie amiche, affronta in realtà nodi esistenziali profondi, filtrati da un umorismo esilarante e una ironia feroce.
La vicenda: gli scienziati dicono che l'essere umano usa il 10% del suo cervello e che occorreranno secoli prima che impari ad usare il restante 90%. Angelina non sa usare nemmeno quel 10%. Lei è tutta lì, nel suo niente. Amalia, invece è sicuramente una donna intelligente, ex attrice e cantante di grande successo, ex “bella”. Oggi, è soltanto una donna sull'orlo del tracollo finanziario e nervoso, e che usa almeno un buon 20% del suo cervello… Augusta, donna energica , di poche parole, ma ricca di fatti.... probabilmente è quella che lo usa meglio: …”sola e felice”, apparentemente, ma forse anche arrabbiata con la vita e con la propria percentuale d'uso celebrale. Spettacolo irriverente, divertentissimo, agito da tre anziane amiche che alla soglia dei 70 anni, dopo la reciproca conoscenza, durata la gran parte della vita, scelgono il giorno di Natale per dirsi improvvisamente tutto quello che hanno taciuto nei decenni precedenti. In fondo la verità è una sola. "La vita non è un film di Doris Day”.
“La scelta di mettere in scena La vita non è un film di Doris Day, - dichiara ancora il regista Bellanti - nasce dal desiderio di rendere omaggio all'intelligenza con cui la drammaturgia italiana ha saputo, e sa tuttora, affrontare le questioni profonde dell'esistenza umana”.
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