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La collaborazione con Cineclub Internazionale, a seguito del grande successo nel 2013 di ‘The Parade – La sfilata’, prosegue con un’ulteriore esclusiva romana per la nostra sala, la terza fatica di Mariana Rondòn, un’ispirata autrice venezuelana attiva fin dai 90s che – dopo aver vinto il premio come miglior film al Festival International de Cine de San Sebastiàn – ha conquistato con questa pellicola l’Italia e il Torino Film Festival (dove si è accaparrato il premio per la miglior sceneggiatura e per la miglior attrice, Samantha Castillo).
Dal 30 Ottobre al 5 Novembre in orari serali al Nuovo Cinema Aquila.
Via l'Aquila 68
SINOSSI: Junior ha nove anni e ha i “capelli ribelli”. Li vuole stirare per la foto del suo annuario, come un cantante pop alla moda. Questo lo mette in contrasto con sua madre, Marta. Più Junior cerca di sembrare elegante e farsi amare dalla madre, più lei lo rifiuta, finchè lui si trova con le spalle al muro, faccia a faccia con una decisione dolorosa. “Una delle prime immagini che mi è venuta in mente per questo film è stato un grande edificio plurifamiliare e le migliaia di storie che si svolgono dietro quelle mura: il calore, la nudità, la precarietà, fragilità, sensualità, sesso, violenza, famiglia, madre, bambino. Le piccole, intime storie che ho immaginato sono cresciute in modo più complesso e così sono nati i miei personaggi.” ha dichiarato con eloquenza Mariana Rondòn presentando i protagonisti della sua apprezzata pellicola. “Sono personaggi inermi. Feriti e dolorosi adulti, e bambini che stanno imparando come far del male. Marta, la madre, concentrata sulla sopravvivenza, insegna a suo figlio Junior a sopravvivere, proprio come lei, senza mezzi, senza libertà. Ma Junior è diverso, lui combatte con tutto quello che ha per il suo desiderio: raddrizzare i capelli e vestirsi come cantante per una foto che vuole dare a sua madre: una foto che lo mostrerebbe come vorrebbe essere visto. Junior sta attraversando una difficile iniziazione alla vita, segnata dall’intolleranza di sua madre, che costantemente lo assilla, convinto della sua ambiguità sessuale. Junior non capisce la sua rabbia, però, cerca di mettere lei a proprio agio, anche rinunciando al suo desiderio. Caracas è anche ostile nei loro confronti, una città di urbana, politica e familiare violenza. I sogni incapsulati in edifici multi-familiari – il risultato del progetto di Le Corbusier “Città utopica” negli anni ‘50 – ora trasformati in inferni verticali enormi. I miei personaggi vivono circondati da riferimenti che non riescono ad includerli. Le pareti sono ormai una tela per rappresentazioni del potere, dichiarazioni ideologiche; un’iconografia che li nutre di politica messianica e concorsi di bellezza. Modelli vuoti che finiscono per riportarli alla loro disperazione.”
Regista, sceneggiatrice, visual artist, Mariana Rondòn è nata a Barquisimeto, Venezuela, dopo aver studiato animazione a Parigi, si è laureata alla Film School EICTV di Cuba. Il suo primo corto, “Street 22”, ha ricevuto 22 premi internazionali. Il suo primo film “At midnight and a half” (2000), co-diretto con Marité Ugàs, ha ricevuto 5 premi “Opera prima” e ha partecipato a più di 40 festival internazionali. Il suo ultimo film (prima di “Pelo malo”), “Postcards from Leningrad” (2007), ha ricevuto 23 premi internazionali, tra cui il Fipresci a Kerala, il Gran Premio a Biarritz e il premio della giuria come Rivelazione al festival di San Paolo.
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