Rassegna-evento di sua produzione che intende mettere in evidenza l’importanza di Roma nell’ambito della produzione indipendente cinematografica italiana. L’iniziativa rappresenta quindi un doveroso omaggio a una serie di autori cinematografici che sono stati in grado di tratteggiare il cambiamento di una città e del suo immaginario. I registi scelti per questo percorso sono rappresentativi di generi e argomenti diversi tra loro, ma nel loro insieme hanno disegnato il ritratto di una Capitale nascosta, ridiventata protagonista attraverso individui dalla quotidianità negata. La maggior parte delle opere individuate sono state realizzate da autori che non sono nati a Roma, questo aspetto conferma ancora di più l’importanza del “senso” della Capitale nei confronti del Cinema italiano. Le pellicole verranno introdotte dagli stessi registi e/o critici cinematografici. L’iniziativa verrà aperta – Giovedì 9 alle 18.30 - da un convegno sul cinema indipendente a Roma e nel Lazio.
Da Giovedì 9 a Lunedì 13 Ottobre in orari serali al Nuovo Cinema Aquila
Via l'aquila 68, Roma
L’iniziativa prevederà la proiezione di due film degli anni ’80 che hanno costituito un punto di riferimento per molte generazioni: Amore tossico (1983) di Claudio Caligari e L’imperatore di Roma (1988) di Nico D’Alessandria. La droga che irrompe nella vita dell’Urbe e la disperazione che serpeggia nella città e nelle sue periferie che ritroveremo negli anni successivi in Et in terra pax (2010) di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini, in Le formiche della città morta (2013) di Simone Bartolini e in Carta Bianca di Andrés Arce Maldonado (2013).
Ma esiste anche una città che s’interroga con il tono della commedia per affrontare altre tematiche: dalle case di riposo per anziani (Chi nasce tondo di Alessandro Valori – 2008), alle problematiche di coppia (Cara ti amo di Gian Paolo Vallati – 2011), alla precarietà del lavoro (Spaghetti Story di Ciro de Caro – 2013). Quello che accomuna queste commedie è il desiderio di partecipazione e di libertà. La politica, l’immigrazione e soprattutto le politiche dell’immigrazione hanno coinvolto Roma molto più delle altre città italiane, in quanto Capitale d’Italia, della Cristianità, sede della FAO e delle ambasciate presso lo Stato Italiano e della Santa Sede. Cover Boy, di Carmine Amoroso (2008) e La mia classe, di Daniele Gaglianone (2013), entrambi girati al Pigneto, rappresentano il dibattito interiore vissuto dai cittadini dell’Urbe, stretti tra il bisogno di conoscenza dei processi che li coinvolgono e la realtà di un’integrazione possibile. Fuoristrada di Elisa Amoruso (2013) pone la questione dei diritti civili LGBT, in una città dove la classe politica sembra essere impossibilitata a prendere posizione.
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