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Giungono in sala i vincitori dell’edizione 2014 di ‘Contest – Il documentario in sala’. Il vincitore del primo premio verrà programmato dall’11 al 17 Settembre tutti i giorni alle 21.30. L’11 sarà l’occasione di incontrare in sala il regista Paolo Martino. Modera l’incontro Massimo Vattani.
Ore 21.30, via l'aquila 68.
Contest 014 ha affrontato quest’anno il tema della marginalità, da cui il titolo ‘Terre di nessuno – Ritratti marginali’. Una condizione che si riflette alla perfezione nel dramma paradossale dei richiedenti asilo in fuga da Paesi in guerra, verso il Nord Europa. Bloccati in un Paese in cui non vogliono restare: l’Italia. E’ questo il viaggio di Terra di transito, il docufilm di Paolo Martino, giovane reporter e documentarista, classe 1983, prodotto dall’Associazione A buon diritto con Luce-Cinecittà, che lo distribuisce per l’Italia, e che ha ottenuto il Patrocinio della sezione italiana di Amnesty International. Il tema delle migrazioni in Italia ed Europa, un tema urgente oramai da decenni, sottoposto ai tempi della politica – tra periodiche emergenze e perenni rimandi – e discusso tra spinte demagogiche e astrazioni statistiche, in Terra di transito viene declinato in una prospettiva spiazzante, a partire dal racconto di Rahell.
Ma è lo stesso Paolo Martino a spiegarci nei dettagli l’idea che è alla base del suo lavoro:
“A lungo ho viaggiato alla scoperta delle rotte che dall'Asia e dal Medio oriente portano in Europa, documentando i passi dei migranti forzati, i rifugiati, nomadi del terzo millennio. Su quelle strade si intrecciano incredibili storie di fuga, sullo sfondo di scenari esotici, paesaggi aridi, colori orientali. Rientrato in Italia ho scoperto che nel nostro Paese, ponte tra continenti, convergono molte di quelle storie: non per arrestare la lunga corsa, ma solo per tirare il fiato e poi portarsi avanti. L'Italia, un tempo meta ambita, è ridotta ormai a una terra di transito, un luogo di attesa, di indesiderata sosta prima del salto al cuore d'Europa. All'appello quotidiano dei propri giovani in fuga, l'Italia deve ormai sommare la lista degli stranieri che, approdati sulle sue coste, proseguono verso Nord, senza voltarsi mai.
Terra di Transito quindi non è un film sull'immigrazione, ma un film su una generazione
migrante. La mia."
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