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Interviene il Professor Giacomo Mangiaracina
Medico, specialista in Salute Pubblica, docente alla facoltà di Medicina e Psicologia, Università Sapienza di Roma e Presidente dell'Agenzia Nazionale per la Prevenzione
Venerdì 4 luglio ore 11, CSI Centro Sportivo Italiano
Lungotevere Flaminio, 55 - Roma
Juliana Buhring, guinness dei primati per il giro del mondo in bicicletta, vince la prima TransAm Bike Race nella categoria donne e si piazza al 4° posto nella classifica generale.
Nata e cresciuta nella setta de "I bambini di Dio", per difendere i diritti dei bambini ha fondato l’associazione “Safe passage foundation”. Le sue sfide le dedica ad una giusta causa.
Venerdì 4 luglio alle ore 11 presso il CSI Centro Sportivo Italiano incontrerà la stampa. Interverrà il Professor Giacomo Mangiaracina, Medico, specialista in Salute Pubblica, docente alla facoltà di Medicina e Psicologia, Università Sapienza di Roma e Presidente dell'Agenzia Nazionale per la Prevenzione, con cui si parlerà di diritto alla tutela dei bambini e di prevenzione a scuola e in famiglia nonché dei rischi e della prevenzione nell'attività fisica dei non atleti.
Juliana dallo scorso 7 giugno ha preso parte alla prima TransAm Bike Race (www.transambikerace.com), la competizione su due ruote che ha coinvolto più di 50 concorrenti, di cui 5 donne. Un percorso coast to coast di 4233 miglia con partenza da Astoria in Oregon ed arrivo a Yorktown in Virginia, attraverso 10 stati del nord America, che la Buhring ha attraversato in soli 20 giorni e 23 ore, stabilendo un nuovo record per una donna: instancabile ha pedalato per 800 chilometri in 38 ore senza sosta in sella alla sua bici.
La Buhring è entrata nel guinness dei primati per il giro del mondo in bicicletta, percorrendo 29.000 chilometri, attraversando 18 Paesi in 4 continenti, pedalando dal 23 luglio al 22 dicembre 2012. Punto di partenza e di arrivo della sua avventura era stata la città di Napoli, in cui da anni vive con il suo compagno Antonio.
A distanza di poco meno di 2 anni, questa donna coraggiosa ha deciso di sfidare ancora se stessa in sella alla sua bici, misurandosi questa volta con altri atleti, uomini e donne.
Della sua partecipazione dice: "Ogni sfida t'insegna qualcosa sulla tua persona, io cerco le gare più dure al mondo per mettermi in condizioni tali da spingermi al limite non solo fisico ma anche e soprattutto mentale".
L'incredibile storia di Juliana Buhring:
Juliana Buhring è nata e cresciuta all'interno de "I bambini di Dio", una setta religiosa nata negli anni '60 in California, che unisce il credo cattolico al libero amore dei movimenti hippie. Al suo interno l’istruzione è a cura dei veterani e basata esclusivamente sulla Bibbia. Si rifiuta l’uso dei contraccettivi, tanto che Juliana conta ben 18 tra fratelli e sorelle.
A soli tre anni viene separata dalla madre malata, forzatamente allontanata dalla setta e vive seguendo il padre attraverso 30 diversi Paesi tra Asia, Africa e Europa. Nel 2004 riesce ad abbandonare la setta per raggiungere in Inghilterra due delle sue sorelle, Kristina e Celeste Jones, con le quali scrive “Not without my sisters”, il libro di denuncia che infligge una forte scossa a I bambini di Dio, che oggi non esistono più.
Il volume, pubblicato per la prima volta nel 2006 in Inghilterra, è stato bestseller per quindici settimane e tradotto poi in dieci lingue. Nell'aprile 2013 è stato pubblicato anche in Italia per le edizioni Menthalia, con il titolo “Essere innocenti". Nell'opera le tre sorelle raccontano in prima persona la lotta per fuggire dalla setta “I bambini di Dio”, parlano di un’infanzia trascorsa subendo torture fisiche e mentali, controllo del pensiero, abusi sessuali. E poi: negazione dell’accesso all’istruzione, alle cure mediche; obbligo di mendicare per le strade; botte giustificate da “punizione” per “crimini” come leggere un’enciclopedia.
Dopo l’esperienza che ha segnato la sua vita, la Buhring ha intrapreso la sua battaglia a favore dei diritti dei minori cresciuti in ambienti difficili. Cofondatrice e direttrice dell’associazione “Safe passage foundation” per raccogliere fondi per i bambini, la donna ha deciso di pedalare per il mondo.
Della sua impresa ha detto: “Ogni persona normale può compiere qualcosa di straordinario. Io ne sono la dimostrazione”.
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