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Edoardo Margheriti - regista della “storia d'amore e di letteratura” che la nostra sala propone in anteprima - e gli interpreti Milena Miconi, Paolo Fosso e Franco Pistoni risponderanno alle domande del pubblico presente al termine della proiezione.
Ore 20.30 - Via l'aquila 68
Anna, una bella donna di quarant'anni, si trasferisce a Rieti dopo aver risposto all'annuncio per un lavoro. Sarà la segretaria di Carlo Silvio, uno scrittore di circa quarantacinque anni divenuto cieco dopo aver raggiunto popolarità e consacrazione internazionale con i suoi primi tre libri. L'uomo ha deciso di isolarsi dal mondo, tra i libri della sua sterminata biblioteca, per dedicarsi alla stesura del nuovo romanzo. In pratica vive da eremita, senza vedere nessuno e ciò lo incattivisce sempre più. La sua segretaria dovrà rimettere a posto la biblioteca, leggere i brani che lui le richiederà, correggere le bozze del suo libro. Lo scrittore, però, pone una condizione che considera un requisito essenziale: la segretaria deve essere brutta. Anna tace sulla sua indiscutibile bellezza. Il posto è suo. Col trascorrere dei giorni, Carlo Silvio introduce Anna nel mondo della letteratura, facendole leggere brani che lui ama particolarmente e facendole "incontrare" le grandi figure della letteratura. Ma si dipana la difficile convivenza fra i due, lui s'insinua nella vita di lei cercando le sue confidenze e tentando di rompere il muro di riservatezza e di mistero che la circonda. Contemporaneamente, facendo leva sui sensi di colpa che genera la sua cecità, trasforma la sua debolezza nella sua forza per sottoporre la donna a ogni tipo di angheria e di aggressione verbale che la sua misantropia gli suggerisce. Ogni volta che Anna pare sul punto di andarsene, lui la trattiene mostrando di non poter fare a meno di lei. Carlo Silvio dunque, inconsapevolmente, subisce il fascino di quella presenza femminile. La vera personalità di Anna è indecifrabile. Apparentemente fragile, la donna è in realtà tanto forte da tenergli testa. Fra i due s'instaura un rapporto carnefice-vittima destinato a ribaltarsi quando lei rivela la sua vera identità. Dal momento di questa rivelazione, la situazione fra i due cambia.
Il disordine del cuore è, come si può dedurre dalla stessa trama ma ancor di più dalla definizione che ne ha dato lo stesso autore, "Una Storia d'amore e di letteratura". “Questo è il modo in cui amo definire questo mio film –ha infatti dichiarato il regista Antonio Margheriti - inizialmente nato dalla fantasia di un autore/attore teatrale, Paolo Fosso, e dalla testardaggine di un giovane produttore, Gian G. Foschini, innamorato del progetto, che ha affrontato non pochi sacrifici per riuscire a realizzarlo. Il film è tratto da una piece teatrale, la drammatica storia di due anime sole, rinchiuse nel proprio dolore che si incontrano e si riaprono lentamente alla vita, proprio grazie alla letteratura, alla cultura, alla parola scritta dove tutto è stato già narrato e già vissuto. Un lento riemergere dall'abisso, un riaffiorare alla luce, un ritorno alla vita e all'amore, raccontato con passione dai due interpreti principali: Milena Miconi e Paolo Fosso, che si sono rivelati e confermati attori di grandissima intensità e passionalità. La sceneggiatura originale era perfetta per il teatro, ma per una trasposizione cinematografica è stato necessario fare degli interventi sul dialogo, sull'ambientazione e sui personaggi secondari. Ho voluto lasciare al film la sua forte impronta teatrale, raccontando e muovendo i personaggi proprio come avviene in una rappresentazione scenica a teatro, ma portando lo spettatore sul palcoscenico, in mezzo all'azione, con l'intenzione di fargli provare le stesse sensazioni ed emozioni dei personaggi nei momenti più importanti, commoventi o divertenti. Perchè è vero che il film è una storia sentimentale e passionale, ma è anche condita da momenti leggeri, toni da commedia che fanno da contrappunto alla drammaticità della storia. Personaggi secondari ispirati e raccontati come nella "Commedia dell'arte", un antico teatrino di marionette presente nell'ambiente principale che fa da spettatore all'evoluzione della storia, ed un finale che richiama proprio il teatro, con una chiusura di scena che simula un sipario che si chiude sui personaggi. Un film che ho realizzato con passione e amore, sperando di riuscire a divertire, emozionare, commuovere e far riflettere gli spettatori sui sentimenti dei personaggi e su temi drammaticamente attuali come lo stalking.”
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