Giovedì 27 Febbraio alle 22.30 al Nuovo Cinema Aquila
INCONTRO CON EDOARDO MORABITO E DONATELLA FINOCCHIARO PER I FANTASMI DI SAN BERILLO
Il regista del vincitore del premio Miglior Film della sezione Italiana.doc del 31° Torino Film Festival e la celebre attrice - voce narrante del film, in cui interpreta il fantasma della scrittrice Goliarda Sapienza – risponderanno alle domande del pubblico. Modera l’incontro Massimo Vattani.Il film sarà in programmazione alle 22.30 dal 27 Febbraio al 2 Marzo.
Fantasmi di ieri e di oggi popolano il vecchio quartiere popolare di San Berillo. 1958: è l’anno della legge Merlin e l’anno in cui San Berillo viene raso al suolo. Con i suoi trentamila deportati in periferia è il più grande sventramento del dopoguerra. Ne rimane in piedi un pezzetto che dà vita a uno dei quartieri a luci rosse più importanti del Mediterraneo. Anno 2000: un blitz delle forze armate mette fine al quartiere proibito. Ancora una volta gli abitanti di San Berillo sono costretti ad abbandonare le loro case. Holly e le altre prostitute rimaste vivono sospese in un paradosso temporale e urbanistico. Affacciate dalle porte finestre sulle vie desolate e deserte, attendono quei pochi, affezionati clienti che ancora le vanno a trovare.
Dopo quattro anni di lavorazione Edoardo Morabito porta sullo schermo il soggetto vincitore di una Menzione della giuria Premio Solinas 2010, scritto assieme a Irma Vecchio, che del film firma pure la fotografia. “Sono entrato a San Berillo per seguire le storie di quei personaggi del sottosuolo di cui facilmente ci si innamora - racconta Morabito - ma dietro le loro maschere di dolore sempre sorridenti si nascondeva la “nostra” memoria, raccontata attraverso l’eterna migrazione degli ultimi, degli offesi”. San Berillo è un luogo della fantasia; un non luogo nella realtà irrappresentabile; e i suoi fantasmi ci sognano, a noi che siamo gli spettatori-attori ad occhi chiusi di un dramma in atto unico: il vuoto, l’oblio, l’incessante ripetersi del tutto che non ha mai una forma definitiva, ma vive in queste storie che tracciano, dolorose e ironiche, una continuità tra un passato idealizzato e un presente da ristrutturare.
“Non esistono città felici e città infelici, ma città che continuano attraverso gli anni e le mutazioni a dare la loro forma ai desideri, e quelle in cui i desideri o riescono a cancellare la città, o ne sono cancellati”. [”Le città invisibili”, Italo Calvino]
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