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INCONTRO CON ALESSANDRO GASSMAN
E IL CAST TECNICO DI RAZZABASTARDA
Accompagnato dall’autore della soundtracki Pivio, dallo sceneggiatore, già ben noto regista, Vittorio Moroni e da tutto il cast audio, l’ottimo attore - qui al suo esordio nella regia filmica - risponderà alle domande del pubblico. Ospiti alcuni membri dell’Audio Ingeneering Society, per la prima volta a Roma, e il Gruppo Tematico per la Cinematografia Sonora.
Ore 21, via l'aquila 68
Fondata nel 1948, la Audio Engineering Society (AES) è composta da tecnici, scienziati, ingegneri, fabbricanti e da altre organizzazioni e individui facenti parte dell'industria dell'audio professionale, inclusi cinema, televisione e ogni mezzo di comunicazione che comprenda la produzione audio come sua parte. L'Audio Engineering Society è l'unica società di professionisti rivolta esclusivamente alla tecnologia audio. Il numero dei suoi membri è notevolmente aumentato a livello mondiale dall'epoca sua fondazione, rendendo sia la società che i suoi membri via via più importanti a livello di immagine. L'organizzazione sviluppa, revisiona e pubblica standard tecnici per l'industria dell'audio e dei media collegati, e produce le conferenze AES, in programma due volte l'anno in alternanza tra Europa e USA. Presenti per la prima volta a Roma per la loro 134esima Covention, i membri dell’AES sono stati coinvolti dal Gruppo Tematico per la Cinematografia Sonora in un test audio che necessitasse di una proiezione in digitale in una sala all’avanguardia. La sala designata è stata la nostra e il film scelto l’interessantissimo Razzabastarda esordio alla regia di Alessandro Gassman, per l’ottimo lavoro di mixage. L’incontro non ha assolutamente valenza prettamente tecnica, è rivolto al pubblico e verterà sulla presenza di alcuni ospiti ben noti agli amanti del cinema italiano, oltre naturalmente ai responsabili del suono del film: l’ottimo Alessandro Gassman, che non ha certo bisogno di presentazioni, qui cimentatosi per la prima volta ala regia cinematografica prendendo spunto dal testo teatrale Cuba and his teddy bear di Ronaldo Povlod, da lui già portato in scena più volte; il regista/documentarista Vittorio Moroni, figura cruciale del cinema indie nostrano di ultima generazione (Tu devi essere il lupo, Le ferie di Licu, Eva e Adamo), qui in veste di sceneggiatore dopo l’ottima accoglienza dello script di Terraferma; il musicista Pivio, da anni attivo su decine di soundtrack (Il bagno turco, Viola bacia tutti, I giardini dell’Eden, Matrimoni, Harem Suaré, El Alamein, Per sempre, Maradona, Si può fare, Il peggior Natale della mia vita).
Razzabastarda di e con Alessandro Gassman, con Michele Placido, Giovanni Anzaldo. Italia 2012, durata: 1h e 46’
Roman è un pusher rumeno arrivato in Italia trent'anni fa con la madre e un panino con la maionese. Devoto alla Madonna Nera, a cui lo lega un voto, prega ogni giorno per suo figlio e per il suo futuro, che sogna radioso e lontano dalla periferia. Nicu ha pochi anni e tanta vergogna delle sue origini, che nasconde alla sua ragazza. Invadente e chiassoso, Roman (soprav)vive per Nicu, spacciando coca e affidandosi in terra alla benevolenza e alle conoscenze di un avvocato scaltro, che qualche anno prima gli aveva evitato la galera. Sulla strada si accompagna con Geco, socio in affari pugliese, che media la relazione padre e figlio. Nicu ama suo padre ma cerca confronto e riconoscimento lontano da lui e sulla terrazza di Talebano, un tossicodipendente che vanta una cultura spicciola. Affascinato dall'allure maledetto dell'amico, Nicu decide di sfidare il padre allo stesso gioco, comprando droga e rivendendola a un sedicente 'professore'. Inconsapevole e immaturo, finisce per mettersi nei guai e per compromettere gli affari del genitore, segnandone il destino.
Due parole sul Gruppo Tematico per la Cinematografia Sonora. Il test sonoro da loro proposto (anche al pubblico presente tramite questionario) verte sui loro studi sulle problematiche della valutazione del sonoro dei film cinematografici con lo scopo di rendere disponibile a giurie, critici, appassionati, semplici spettatori, un ‘white paper’ che aiuti a considerare tutti che concorrono al risultato finale, cercando di limitarsi il più possibile all’aspetto tecnico (già di per sé molto complesso), vista la soggettività e la complessità di quello espressivo.
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