SBATTI IL MOSTRO IN PRIMA PAGINA
di Marco Bellocchio,
Italia/Francia, 1972, 118’
con G. M. Volontè, L. Betti,J. Herlin
Martedi 24 aprile
Ore 21.30 Sala 1 Nuovo Cinema Aquila
“Sbatti il mostro in prima pagina” di Marco Bellocchio dopo 40 anni dalla sua uscita risulta un film profetico (tristemente): nell’era delle macchine del fango che imperversano sui media è quindi ancora più interessante la sua uscita in dvd proposta da RaroVideo. Durante la campagna elettorale un fatto di cronaca scuote la coscienza civile: lo stupro e l’assassinio di una sedicenne viene sfruttato per motivi politici da un quotidiano della destra, che monta il caso (senza prove) contro un rappresentante della sinistra extraparlamentare.
Saranno ospiti in sala MARTEDI 24 dalle ore 20.45: Gianluca Curti, Bruno di Marino e il maestro Marco Bellocchio ad incontrare il pubblico
Il film sarà preceduto alle 20.45 da una clip dei Diari del Novecento
1. Fatos Lubonja (Diario di un intellettuale in un gulag albanese)
La realtà paradossale e atroce della comune prigionia di carcerieri e vittime in un gulag.
E alle ore 21.00
Reading di Stefano Abbati, dal libro di Pietro Valpreda
E’ LUI! DIARIO DALLA GALERA (1969-1972)
QUELLO CHE PUO’CAPITARE A UN CITTADINO ITALIANO CON IDEE UN PO’ DIVERSE
Il reading di martedì 24 aprile (associato alla proiezione del film di Marco Bellocchio Sbatti il mostro in prima pagina) parte da un libro d’eccezione, un libro ormai introvabile, se non in qualche libreria anarchica. Un libro sacrificato alla Ragion di Stato e mandato al macero nel 1975, dunque un libro fisicamente distrutto, in modo che non ne rimanesse memoria. E quindi un libro che non può mancare di essere rievocato all’interno del nostro Contest 2012: dove la memoria è quella delle cose a venire.
Il nostro auspicio, infatti, è che qualche editore lungimirante e di buona volontà si voglia prendere la briga, l’onere e l’onore di rieditarlo, questo libro, e riportare così alla luce il suo carico di storia e di memoria individuale e collettiva, sottraendolo all’oblio e facendo sì che il maggior numero di persone (soprattutto giovani, soprattutto ragazzi e ragazze, le ”memorie a venire” di cui si parlava poco fa) possano leggerlo e possano rivivere nelle sue pagine l’esperienza di Pietro Valpreda, “un cittadino italiano con idee un po’ diverse”.
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