con Gabriele PIGNOTTA, Fabio AVARO
e Cristina ODASSO
dal 24 al 29 aprile 2012
dal martedì al sabato alle 21
domenica, pomeridiana alle 17.30
Via dei Pallottini, 10 - Ostia Lido
Info: 06/56324849
www.teatroninomanfredi.it
info@teatroninomanfredi.it
Nuova edizione per quello che è ormai considerato un cult, una icona del teatro italiano. “Una notte bianca” torna a far sorridere e pensare.
L’opera prima di Gabriele Pignotta, oggi uno degli attori più amati ed apprezzati, torna al teatro Nino Manfredi per una settimana. Ne sono protagonisti ancora lo stesso Pignotta e l’inseparabile Fabio Avaro. La novità è la presenza femminile: la bravissima Cristina Odasso.
Si può decidere di cambiare vita chiusi in un ascensore? Certo! È proprio la voglia di cambiare vita e di sentirsi finalmente realizzati infatti che inaspettatamente ritrovano i tre protagonisti della commedia quando rimangono chiusi per diverse ore in un ascensore, la notte del famoso black out del 27 settembre 2003, quando a Roma sotto un diluvio, debuttava la prima indimenticabile edizione della “Notte bianca”. Solo lontani dalla distrazione tecnologica generata dalla corrente elettrica alla quale siamo quotidianamente sottoposti, si ritrova paradossalmente la voglia di confrontarsi, di riflettere, di stare insieme, di ridere, di recuperare quella dimensione umana che stiamo perdendo . così come a volte, solo nelle situazioni “estreme” riusciamo ad entrare nuovamente in contatto con noi stessi e ad individuare la direzione giusta sulla quale indirizzare la nostra esistenza.
Tre ragazzi, Davide Camilla e Andrea, si trovano casualmente (o forse no) nello stesso palazzo a prendere lo stesso ascensore,
Colti improvvisamente dal black out, i tre ragazzi rimangono bloccati dentro l’ascensore, come tantissimi romani quella notte.
Dopo i primi tentativi di uscire dall’ascensore chiamando aiuto, i tre ragazzi realizzano che la loro permanenza in ascensore sarebbe durata a lungo. La loro intuizione è corretta, prima delle nove di mattina ,infatti, non riusciranno a ricevere nessun tipo di soccorso. Questo incidente del tutto casuale, si trasformerà in una divertentissima avventura in cui i tre protagonisti illuminati solo dalla flebile luce di emergenza,approfittano della situazione per affrontare ogni sorta di argomento e riflessione dando vita ad una serie di situazioni comiche, paradossali e molto coinvolgenti che non daranno tregua ad uno spettatore coinvolto dall’inizio alla fine.
Dietro tutta questa comicità e questa ironia che, c’è però un viaggio esplorativo all’interno di un intera generazione ,quella dei trentenni che vivono passivamente tra l’inadeguatezza dei valori tradizionali e l’incertezza e del futuro.
Un appassionante percorso umano che alla fine porterà finalmente i tre ragazzi a scoprire se stessi come parte di una generazione che si deve e si vuole riscattare e difendere, anche se non ha ancora capito come! Con ironia ecco affrontato il tema del confronto e del guardarsi dentro. E tutto rispetto a quel settembre 2009 è ancora attuale.
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