Mercoledì 18 Gennaio al Nuovo Cinema Aquila alle 22.00 Luca Miniero, regista del fortunatissimo sequel di BENVENUTI AL SUD, saluterà e risponderà alle domande del pubblico presente in sala.
Mercoledì 18 gennaio alle 22.00 il Nuovo Cinema Aquila accoglie ancora una volta con piacere una figura simbolo della neo-commedia all'italiana: Luca Miniero, regista del sequel del trionfante campione d'incassi della scorsa stagione, nello stile delle migliori commedie all'italiana, quelle – per intenderci – che affrontano tematiche molto attuali nell'Italia di oggi.
E' lo stesso Miniero il primo a dimostrarsi entusiasta di questo approccio narrativo, sempre più calato nella realtà sociale. Per lui poi, napoletano che da anni si trova a meraviglia tra i lumbard - e se la cava benissimo anche senza fendinebbia – è davvero una pacchia! “Credo che l'aver vissuto diversi anni a Milano mi abbia aiutato a raccontare un nord più caldo e puro e forse meno di maniera. A mio avviso un nord più vero. Insomma smettiamola con la storia che i nordici sono freddi e basta, c'è tanta umanità al Nord come al Sud ma anche tante differenze. Personalmente comunque trovo più simile un milanese a un palermitano che a un celto, (che poi chi so' ‘sti celti?) o a uno svizzero, e questo è un complimento naturalmente.”
Miniero ci conferma poi, come molti suoi colleghi, quanto sia stimolante oggi per un autore di commedie doversi confrontare con un pubblico così desideroso di ridere, ma al tempo stesso ben attento a privilegiare volti e formule nuove. “La commedia di massa sta andando bene perché propone temi che piacciono al pubblico e comici spesso televisivi che il pubblico apprezza. Certo gli incassi non sono un sintomo di qualità e dunque penso che in questo filone ci siano film piacevoli ed altri molto meno. I temi sono sempre i medesimi e se qualcuno osa cambiare argomento il pubblico non lo segue più. Dunque luci e ombre a mio avviso: una commedia povera di temi che se ha la capacità di reinvestire i suoi incassi in una maggiore creatività può durare, altrimenti fra pochi anni staremo a dire di nuovo che il cinema italiano non lo guarda nessuno.”
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