Info: |
Via dei Pallottini, 10 - Ostia Lido - Roma
Info: 06/56324849
www.teatroninomanfredi.it
info@teatroninomanfredi.it
Nuovo appuntamento con la rassegna SOLE DONNE SOLE, l’appuntamento quattordicinale con alcune interpreti del teatro italiano che propongo al pubblico spettacoli ad una voce, quella della protagonista. Una iniziativa che sta riscuotendo grande interesse tra gli spettatori e che lunedì 5 dicembre propone “Cara Anna Magnani”. In scena, Caterina Costantini, sensibile interprete di tante commedie (lo scorso anno al Manfredi era tra le interpreti de “Il club delle vedove”).
Si tratta di un omaggio che la Costantini fa ad una delle attrici più note al mondo, premio Oscar per La rosa tatuata, dalla esistenza tumultuosa. Ci sono volti e voci che restano impressi nella mente. Di lei, ricordiamo appassionate interpretazioni di madre (Bellissima), moglie (Roma città aperta) donna a tutto tondo (L’onorevole Angelina). Sì, Anna Magnani, e come non ricordare la sua risata aperta, coinvolgente. Ma ricordare la Magnani non è facile. Si cimenta in questa impresa, la Costantini, un’attrice che nella sua carriera ha attraversato personaggi che la stessa Nannarella ha rappresentato: Assunta Spina e La lupa ad esempio. E poi ancora è stata protagonista de La locandiera o de La ciociara. Personaggi forti, ben delineati come la stessa Costantini è. Passando dal drammatico al comico con grande semplicità da attrice completa quale è, in “Cara Anna Magnani”, che la vede regista ed interprete, l’attrice rende omaggio a Nannarella con un testo scritto da Giovanni Antonucci e interpretato anche da Saverio Mattei, Stefano Meglio e da Alfredo Messina (piano e fisarmonica).
Nello spettacolo rivivranno i personaggi della Magnani, le commedie, le riviste e i film da lei interpretati, ma anche gli incontri con Massimo Serato, Totò, Rossellini, Visconti, Pasolini, Fellini, Tennessee Williams. Nel far rivivere Nannarella, la Costantini rivive sofferenze, gioie, passioni, frammenti di vita. S’incontra la Magnani nel mito mediterraneo, nella zingara, nella Carmen, nella Lupa verghiana. E ancora nella donna forte come Filumena Maturano e in tutte le sue interpretazioni che trovano spazio anche fuori dall’Italia. Un vero omaggio e ricordo che con la splendida Costantini sul palcoscenico, accompagnata dalle musiche di Saverio Mattei, Alfredo Messina al piano e alla fisarmonica e Adriano D´Ambrosio al sax, riesce a far rivivere la Magnani della seconda metà del Novecento, mito per registi e scrittori come Eduardo De Filippo, Federico Fellini, Pier Paolo Pasolini, Luchino Visconti. La Costantini si presenta al pubblico con una frase che non dà spazio all’immaginazione e che fa immediatamente entrare lo spettatore in una dimensione spazio temporale ben precisa: “Cara Anna Magnani, mi chiamo Caterina Costantini”.
|