Romeo e Giulietta
di William SHAKESPERARE
traduzione, Massimiliano PALMESE
scene Alessandro CHITI
costumi Mariano TUFANO
musiche Marco PODDA
maestro d’armi Francesco MANETTI
con
Mauro CONTE, Riccardo FRANCIA, Fabio FUSCO
Simone PIERONI, Nicolò SCARPARO, Fratesco WOLF
Lucas Waldem ZANFORLINI
Regia di Giuseppe MARINI
Una produzione Società per Attori e Teatro Stabile del Veneto dall’8 al 20 novembre
TEATRO NINO MANFREDI
Via dei Pallottini, 10 - Ostia Lido - Roma
Info: 06/56324849
www.teatroninomanfredi.it
info@teatroninomanfredi.it
Ufficio stampa – Emanuela Sirchia
Un autore classico per uno spettacolo ed una storia conosciuti in tutto il mondo. Con “Romeo e Giulietta”, in scena dall’8 al 20 novembre al teatro Nino Manfredi, Shakesperare porta in scena la più alta e suprema indagine poetica sulla vera natura dell’Amore e, insieme, una profonda meditazione sulle insidie del linguaggio, incapace di contenere e rappresentare il Reale quindi, in ultima analisi, sulla propria Arte.
Un amore che muore della propria irriducibilità, del proprio “troppo”. Un amore “nato sotto cattiva stella” che, al suo primo apparire, incontra e copula con l’ombra della morte, perché soltanto la morte e la tragedia attendono e ispirano una passione talmente pura e assoluta da non sospettare neppure la possibilità del calcolo, del compromesso, della convenienza. La morte, dunque, è presente e operosa in questa prima vera tragedia di Shakespeare e rivela sin da subito quale è l’oggetto preferito del suo assalto: i giovani, fiori prematuramente recisi nel loro desiderio erotico più intenso, nel pieno del loro tumulto ormonale, nel più dilagante trionfo di vita, di passione, di sensi.
Nella bella Verona del Prologo, una città-tomba dilaniata da risse, duelli, da un odio violento di cui non si conoscono neanche più le ragioni d’origine, ma che ferve di vita, di movimento, di banchetti, di feste, di balli, di maschere… di Teatro, non c’è spazio per i giovani e per l’Amore. Romeo e Giulietta potranno finalmente stare insieme, ma soltanto in una cripta, in una sorta di macabro legame eterno, raggelato e “premiato” dalle insulse statue d’oro che la dabbenaggine mercificante del Potere e degli Adulti erigerà a loro ricordo.
Questa versione, ormai un successo, è affidata ad una compagnia di giovani, non più promesse ma splendide realtà.
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