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Come si rapina una banca di Samy Fayad
regia Felice DELLA CORTE
Con Felice DELLA CORTE, Paolo PERINELLI, Sandra CARUSO, Enzo CASERTANO, Maria FERRANTE, Stefania GRANIERO, Filippo VELASTRO e Marco CAVALLARO
costumi, Lucia MIRABILE
luci, Christian FALCO MASSIMINI
Dal 21 dicembre al 9 gennaio
Tutte le sere dal martedì al sabato alle 21.
Domenica e secondo mercoledì di rappresentazione, h 17.30.
Ticket: platea € 23 (ridotto, €19)
galleria € 20 “ € 17
Via dei Pallottini, 10 - Ostia Lido - Roma
Info: 06/56324849
www.teatroninomanfredi.it
info@teatroninomanfredi.it
Ufficio stampa – Emanuela Sirchia
338 2388574 – 347 437 48 58
esirch@tin.it
Divertente. E non poteva non essere così lo spettacolo in scena per le festività di fine anno, al teatro Nino Manfredi. Dal 21 dicembre al 9 gennaio, la sala di via dei Pallottini mette in scena “Come si rapina una banca” di Samy Fayad, una macchina per far ridere e, per dirla con le parole di Domenico Rea: “Le creature di Fayad stanno pulcinellescamente in questo mondo e battono sulle porte per entrarvi da uomini. Questo è, secondo me, il messaggio del teatro Fayadiano: condotto con una perizia straordinaria, tra suspense, humour e divertisement e con le sorprendenti trasfigurazioni delle magie pulcinellesche; un teatro, che alla fine si rivela per un lavoro d’incastro di una incredibile perfezione, come la vita che non spreca nulla”. Ed ancora, “Caso, imbroglio e intreccio sono alla base del teatro di Fayad e lo sono in maniera crudele anche nella vita dei napoletani, trattenuti ai margini della storia europea e quindi affidati al caso fin dalla nascita”.
Lo spettacolo vede protagonisti il direttore artistico del Nino Manfredi, Felice Della Corte ed Enzo Casertano.
La storia: Il benessere non sfiora neanche la famiglia Capece: Agostino, improvvisato e poco attendibile inventore, fermamente convinto che il proprio genio risolleverà le sorti della sua famiglia in miseria. Regina, la moglie, alle prese con la guerra quotidiana della vita. Nonno Gaspare, papà di Agostino, ed i figli Tonino e Giuliana, quest’ultima visibilmente incinta.
Precipitano su di loro due eventi: l’arrivo della incontenibile vedova Altavilla e la folle idea di rapinare una banca avuta da Tonino ed Agostino che dovrebbe essere la soluzione dei loro problemi… La rapina riesce ed i nostri sembrano raggiungere la tanto agognata felicità. Ma, attraverso un finale a sorpresa carico di suspense e di humour, i nostri eroi non si approprieranno dell'ingente bottino ma raggiungeranno per altre vie quella tranquillità che nella vita non viene mai negata ai giusti ed agli onesti. L’AUTORE
Samy Fayad, autore teatrale e radiofonico, oltre che giornalista, nasce a Parigi nel 1925, da genitori libanesi. Vive undici anni nel Venezuela e all’età di tredici anni si trasferisce a Napoli, trovando nella napoletanità il terreno fertile per i personaggi, i costumi e l’ambiente delle sue commedie.
Inizia con lo scrivere copioni radiofonici, poi entra in RAI (Napoli) nel 1950. Nel 1954 vince con: “Don Giovanni innamorato” il Primo Premio del concorso nazionale indetto dalla RAI per gli autori di radiocommedie.
In Italia , il teatro di Fayad, è stato portato in scena, con grande successo, da Peppino De Filippo, Nino Taranto, Antonio Casagrande, Regina Bianchi, Dolores Palumbo, Nuccia Fumo, Angela Pagano, Gigi Reder, Carlo Taranto, Marzio Onorato, Anna Maria Ackermann, Antonio Allocca, Beppe Barra.
Il teatro di Fayad è stato tradotto, rappresentato, teletrasmesso in Francia, Germania, Svizzera, Austria, Svezia, Grecia, Polonia, Olanda,Romania, Bulgaria, Argentina, Brasile, Messico, Stati Uniti d’ America, Gran Bretagnia…
Hanno scritto del suo teatro: Domenico Rea, Alberto Perrini, Franco Malatini, Carlo Maria Pensa, Lino Calvino…
Fayad muore a Napoli nel 1999.
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