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MedFilm Festival - 17^ Edizione |
Si è conclusa, con la Cerimonia di Premiazione all’Auditorium della Conciliazione, l’edizione 2011 del MedFilm Festival, tra i premiati un mito del cinema mondiale Omar Sharif.
Un’altra tappa, di un lungo e magnifico viaggio che dura da 17 anni, particolarmente ricca ed articolata, 100 film tra lungometraggi, documentari e cortometraggi, numerosi ospiti e - la magia di vedere insieme e all’opera rappresentanti da Libano, Israele, Egitto, Tunisia, Marocco, Iran, Romania, per raccontare un presente che urge della partecipazione attiva dell’arte e della cultura alla ricerca di soluzioni umane per i problemi che l’umanità affronta in questo agitato presente- come ha ribadito il Presidente fondatore del MedFilm festival Ginella Vocca.
In quest’edizione ogni film ha percorso e spesso attraversato confini. O ha ragionato su di essi, sul loro senso, sulla loro labilità. Da Alessandria a Salonta, da Marsiglia a Istanbul, da Tunisi alla Côte d’Opale, dalla laguna veneta a Sarajevo, fino a Teheran, l’Europa e il Mediterraneo sono stati osservati nel profondo, raccontati e filtrati attraverso sensibilità differenti. Ma soprattutto -dai film è emersa l’umana forza, potente, della solidarietà- che spontaneamente si stabilisce tra esseri umani, al di là di ogni ostacolo. L’urgenza del MedFilm di essere nella realtà non conosce soste, nonostante le crisi sociali, politiche ed economiche e le possibilità organizzative conquistate con la forza come dichiara Ginella Vocca - il nostro budget è disperatamente basso, ma questo non ci ferma, e ringrazio per la generosità di chi lavora nel e per il festival -. In questo viaggio le nostre guide d’eccezione sono stati registi talentuosi accompagnati dai personaggi dei loro film, sempre pronti a far bagagli per riprendersi qualcosa, un pezzo di vita, brandelli di futuro, identità che sembravano smarrite. Pronti a fuggire in cerca di libertà, divisi tra crudeltà e bellezza, resistenza e malinconia. Per trovare quella salvezza che solo una ballata da fiaba è capace di donare. 100 film da più di 50 paesi, per la maggior parte in anteprima, film distribuiti all’estero, ma non in Italia, un dato difficile da accettare. Anche Les hommes libres del regista franco-marocchino Ismaël Ferroukhi, opera che ha commosso il pubblico e strappato applausi in sala, è stato acquistato in vari paesi, ma ad oggi non ha distribuzione in Italia. Ci auguriamo che le cose possano cambiare. Intanto, MedFilm prosegue il viaggio, con curiosità e convincimento, difendendo quest’avamposto culturale, con l’obbiettivo di assicurare uno spazio permanente, a Roma, dedicato alle cinematografie mediterranee ed europee, estromesse dai, molto ridotti, circuiti commerciali italiani. I VINCITORI della XVII edizione del MedFilm festival
Romania, Egitto e Tunisia gli ospiti d’onore di questa edizione. In apertura Achille Bonito Oliva ha consegnato il Premio Koiné a MICHELANGELO PISTOLETTO, tra i maggiori artisti contemporanei, convinto dell’urgenza di assumersi le responsabilità del fare per la società in particolare da parte degli artisti, ed è stato attribuito il PREMIO alla CARRIERA a SERGIU NICOLAESCU, un pezzo fondamentale di storia della cinematografia romena. Dalle sue lotte per la libertà e dal suo cinema ancorato alla storia e al presente, arrivano le meraviglie della Nuova Onda che ha fatto conoscere al mondo registi come Cristian Mungiu, Cătălin Mitulescu, Radu Muntean e Corneliu Porumboiu.
Durante la Cerimonia di premiazione è stato attribuito il PREMIO alla CARRIERA a OMAR SHARIF. Il Premio alla Carriera 2011 è il consueto riconoscimento dedicato ad un protagonista del cinema internazionale proveniente dal Paese Ospite d’Onore dell’edizione in corso.
Tra i protagonisti di questo viaggio Mediterraneo, la figura straordinaria, mitica di Omar Sharif svetta incontrastata. Dagli inizi con maestri del cinema egiziano quali Youssef Chahine e Kamal El Sheikh alla consacrazione internazionale del 1962 ottenuta con Lawrence d’Arabia di David Lean, la sua vita è stata un susseguirsi di successi e riconoscimenti. Dottor Zhivago, C’era una volta, Funny Girl, Il seme del tamarindo, Monsieur Ibrahim e i fiori del Corano sono soltato alcuni titoli di una carriera meravigliosa ed intensa. Dopo il Leone d’Oro ricevuto alla Mostra di Venezia nel 2003 e la medaglia d’onore assegnatagli nel 2005 dall’UNESCO, MedFilm Festival vuole rendere omaggio alla grandezza di Omar Sharif nel contributo significativo che ha dato al mondo del cinema e alla diversità culturale. PREMIO ALLA CARRIERA a OMAR SHARIF
Ad un autorevolissimo artista che ha incarnato nella vita e nella carriera la cultura del dialogo e si è fatto simbolo del Mediterraneo. CONCORSO UFFICIALE
La Giuria Internazionale presieduta da Danielle Arbid, regista libanese, e composta dal regista israeliano Shlomi Elkabetz, l’attrice turca Serra Yılmaz, l’attore tunisino Ahmed Hafiene e l’attore romeno Adrian Păduraru, ha assegnato il Premio Amore e Psiche ed i riconoscimenti Menzione Speciale ed Espressione Artistica. PREMIO AMORE E PSICHE ex aequo a ORION di Zamani Esmati, Iran, 2010, 78’
e
IO SONO LI (LI AND THE POET) di Andrea Segre, Italia/Francia, 2011, 96’ A Orion per le tante sfumature con cui tratta il soggetto. Il film è una forte riflessione sulla perversione di un sistema, di come la censura penetra la mente dei cittadini, che diventano così carnefici di loro stessi. Il film da prova di grande creatività, in particolare nel lavoro sul montaggio. A Io Sono Li per la precisione e la poesia con le quali tratta un soggetto attuale, per la compassione verso i propri personaggi, senza mai cadere nel sentimentalismo scontato né nella manipolazione esotica, per una particolare capacità di intercettare i cambiamenti profondi delle nostre società che fanno i conti con l’Immigrazione. ESPRESSIONE ARTISTICA a MORGEN
di Marian Crişan, Romania/Ungheria/Francia, 2010, 100’
Perché è una favola divertente e sincera tra un turco e un romeno, la cui amicizia cancella ogni frontiera possibile. Un film rappresentato da due incredibili attori, dove lo straniero non è Altro.
Menzione Speciale a MICROPHONE di Ahmad Abdalla, Egitto, 2010, 120’ Per l’audacia nell’aver girato una docu-fiction fuori dagli schemi su una gioventù che si batte per esistere in una città raramente mostrata sul grande schermo: Alessandria. CONCORSO INTERNAZIONALE DOCUMENTARI
La Giuria Internazionale del Concorso Documentari composta dalla regista Antonietta De Lillo, dal regista e scrittore Mario Balsamo e dall’attrice romena Kristina Cepraga ha assegnato il Premio Open Eyes 2011: Premio Open Eyes a Iraq: war, love, god and madness di Mohamed Al-Daradji, Iraq/Olanda/UK, 2010, 74’ Il sogno del cinema si incontra con una realtà drammatica e complessa, quella irachena: il risultato è un film forte che emoziona attraverso lo sguardo appassionato dell’autore e al contempo documenta una realtà socio-politica conflittuale.
MENZIONE SPECIALE
a This is my land… Hebron di Giulia Amati e Stephen Natanson, Italia, 2010, 72’ Un lavoro che ha la grande dote di raccontare e far comprendere la durissima situazione israelo-palestinese attraverso la vita quotidiana di Hebron.
MENZIONE SPECIALE
a (No) Laughing Matter (Blague à part) di Vanessa Rousselot, Francia/Palestina, 2010, 54’ Per aver trattato un tema ed un contesto particolarmente difficili attraverso l’originalità e la leggerezza dei sorrisi. CONCORSO INTERNAZIONALE CORTOMETRAGGI
La Giuria Internazionale del Concorso Cortometraggi, composta da 10 studenti diplomandi delle Scuole Nazionali di Cinema di Egitto, Romania, Israele, Slovenia, Libano, Turchia e Italia e da 8 detenuti del “Nuovo Complesso” Roma Rebibbia, ha assegnato il Premio Methexis:
PREMIO METHEXIS a CHECKPOINT
di Ruben Amar, Francia, 2011, 19’ Perché evoca un messaggio forte e provocatorio con uno stile cinematografico estremamente accurato. È una storia locale ideata con un linguaggio universale che utilizza l’espressività degli attori catturata in squisiti primi piani, attraverso il sapiente utilizzo della musica, la sottile attenzione per i dettagli e soluzioni di montaggio innovative. È senza dubbio un racconto che arricchisce emotivamente toccando i nostri cuori e allo stesso tempo sfidando i nostri valori e le nostre opinioni. Gli studenti, inoltre, hanno assegnato il Premio Cervantes, dedicato al cortometraggio più innovativo:
PREMIO CERVANTES a IL CANE
di Andrea Zaccariello, Italia, 2011, 15’
I piani di un uomo per impiccarsi sono interrotti da un enorme e affamato Rottweiler, che lo mette alla prova e lo obbliga a chiedersi: “Odio davvero la mia vita?”. Questa situazione sembra familiare a noi tutti, poiché abbiamo i nostri momenti di disperazione e il nostro Rottweiler da cui speriamo di scappare. Il film aggancia lo spettatore fin dalla prima scena, e porta abilmente attraverso un viaggio intenso pieno di sbalzi emotivi con nient’altro che una semplice storia universale, e un attore e mezzo. ALTRI PREMI La Giuria Piuculture, nata dall’incontro tra il MedFilm e il giornale Piuculture con l’intento comune di far conoscere popolazioni e culture straniere al pubblico italiano che spesso ne ha un’immagine sfuocata o distorta, è composta da Deniz Kocak, Teodora Elena Madasa, Mildred Rubite Sotero, Alì Solemainpour, Halima Tanjaoui. cinque cittadini che vivono a Roma ma provengono da Filippine, Marocco, territori Kurdi dell’Iraq, Romania e Turchia. La Giuria ha assegnato ha assegnato il Premio all’opera che con maggiore lucidità e compiutezza ha saputo comunicare i temi da sempre cari al MedFilm.
Ex aequo a
ZEFIR (ZEPHYR) di Belma Baş, Turchia, 2010, 93’ e
IO SONO LI (LI AND THE POET) di Andrea Segre, Italia/Francia, 2011, 96’
A Zefir perché rappresenta un tema attuale e poco affrontato, quello dei bambini che crescono lontani dai genitori, costretti per lavoro a trasferirsi in un’altra città o in un altro paese. Vedendo questo film si capisce il dolore della separazione e le conseguenze che ha sul rapporto tra genitori e figli.
A Io sono Li perché racconta il sacrificio di una madre ed è una storia di amicizia e di incontro tra culture. È un film che trasmette un messaggio universale e attuale. Ci ha colpito molto l’interpretazione degli attori, in particolare l’espressività della protagonista che riesce a trasmettere tutta la sua disperazione solo attraverso gli occhi. La Giuria Studenti, composta da studenti universitari che frequentano il ciclo di incontri seminariali “La promozione dei Diritti Umani: dalla teoria alla pratica” organizzati da Ministero degli Affari Esteri e dal Comitato Interministeriale per i Diritti Umani, incaricata di assegnare Premi alle opere delle varie sezioni che affrontino i temi cari al MedFilm nel rapporto con la sensibilità giovanile, ha premiato: PER IL CONCORSO UFFICIALE:
Morgen
di Marian Crişan, Romania/Ungheria/Francia, 2010, 100’ Per il suo alto e allo stesso tempo semplice messaggio di spontanea solidarietà. Per l’originalità nel mostrare naturale empatia con l’Altro, nonostante l’incomprensione linguistica, colpisce una forte e profonda carica comunicativa tra i due protagonisti. Il linguaggio umano che va oltre le convenzioni e le frontiere. Rompe le barriere. Menzione Speciale
a SILENT SONATA di Janez Burger, Slovenia/Irlanda/Finlandia/Svezia, 2011, 75’ Per l’originalità del tema allegorico affrontato e delle scelte comunicative di forte impatto emozionale e poetico.
PER IL CONCORSO INTERNAZIONALE DOCUMENTARI: (No) Laughing Matter (Blague à part) di Vanessa Rousselot, Francia/Palestina, 2010, 54’ Per il carattere volutamente ironico con il quale la regia si è misurata rispetto ad un tema di natura socio-politica in altri modi ostico da rappresentare. Grazie alla dissacrante poetica di cui è pregno contribuisce al rafforzamento di una positiva coscienza collettiva. PER IL CONCORSO INTERNAZIONALE CORTOMETRAGGI:
360⁰ di Maja Djokic, Spagna, 2009, 9’ Perché è una storia all’interno della quale una situazione quotidiana assume dei risvolti decisamente inusuali. Questo corto ha messo in luce, per la modalità singolare con la quale è stato girato e montato, come molto spesso si tenda a giudicare una circostanza senza sapere esattamente come siano realmente andate le cose e senza conoscere a fondo i fatti. Le nostre opinioni su ciò che accade possono spesso essere velate di una certa forma di pregiudizio, oppure essere formulate con superficialità ed uno zelo a volte inopportuno. (Servizio Fabrizio Pacifici - Foto gentile concessione Ufficio Stampa)
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