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Storie metropolitane: amore da strike
Storie metropolitane, spicchi di una città che si frammenta e si ricompone come in un caleidoscopio, tra luci e suoni, tra corsi e ricorsi di una vita che fugge troppo velocemente per chi vorrebbe arrestarla, magari col bagliore rosso di un semaforo. Amori perduti o in crisi che rotolano su un parquet lucido e s'infrangono con un suono inconfondibile che sradica e abbatte paletti sotto forma di birilli per rigenerare il senso dell'esistenza. Per rimettersi in pista. Che può anche essere quella di un bowling, in una sera dove a tutto pensi meno che a ricomporre i cocci per edificare una casa altissima, capace di ”grattare” il cielo per incastrare una “g” nel sonno e trasformarla in un sogno.
Comincia così la storia di Andrea e Flavia: lui separato di fatto, lei già divorziata dopo un matrimonio brevissimo e mai evoluto. Entrambi nati e cresciuti a Roma Nord, non si conoscevano ma avevano frequentato da ragazzi il mitico “Brunswick” sul Lungotevere dell'Acqua Acetosa. Da anni non ci andavano, ma quella sera… eh sì, sulla pista 3, al cambio, Andrea galantemente chiede a Flavia se avesse voluto far parte della sua squadra, mancante all'improvviso di un elemento. “Perché no” gli risponde lei, sfoderando un sorriso dimenticato, ricacciato indietro dall'amarezza e dalla desuetudine all'allegria. Ancor prima di tirare, il “colpo” era partito: e lo strike aveva già illuminato il cielo, aprendo uno squarcio in quel luogo interdetto alla tristezza, affacciato sulla fantasia, sulla voglia di ridere, di esibirsi, di fare anche un scivolata fantozziana al momento del lancio. Pur di esserci, pur di partecipare al gioco della vita.
Insomma, l'amore ha fatto strike e quei birilli tornano non solo idealmente ad alzarsi per annunciare nuove splendide notizie, per aggiornare quel tabellone che adesso brilla di una luce fantastica., Perché un anno dopo è nato Michele: prima, però, c'è stato il tempo, giusto e necessario, per sposarsi. Dove? “Ma al Brunswick, che domanda è!”. Nessun dubbio per i raggianti Andrea e Flavia che hanno dato vita al loro matrimonio, rimettendosi in pista, proprio come quel giorno: questa volta, però, con fratelli e sorelle, con i parenti più stretti e gli amici di sempre: tutti divisi in squadre per collezionare altri strike in quel luogo incantato che continua a produrre emozioni, tra realtà e sogno, tra vittorie e sconfitte, ma con la consapevolezza di esserci, di partecipare al gioco della vita.
Sotto la luce di un proiettore puntato sulle tendenze della città da 55 anni, un “occhio di bue” che genera immagini vicine al filtro giallo, ricche di fascino, capaci di evocare le pubblicità di un tempo, molto “disegnate”, quasi caricaturali. In grado, comunque, di stupire sull'abbrivio degli Anni Cinquanta, quello della ricostruzione del Paese, fino all'inizio di quegli Anni '60 che portarono a Roma le Olimpiadi. Il tutto, imbevuto di un mito americano vissuto e sorbito a lunghi sorsi, anche grazie al boom economico.
Un prologo necessario per comprendere i motivi del successo intramontabile del Bowling Brunswick, vero e proprio tempio italiano della disciplina. Una struttura che negli Anni '60 sembrava quasi spaziale e che, dopo cinque decenni e mezzo resta all'avanguardia: merito di restyling sempre mirati, col conforto della migliore tecnologia e di un'architettura calda, coinvolgente, funzionale e performante.
D'altra parte, quelle piste e quelle mura, nonché il piazzale antistante trasudano di storia. Che, a piccoli spicchi, cerchiamo di sintetizzare con qualche pietra miliare un percorso tra il divertimento e la sfida, tra l'aggregazione e l'agonismo, tra mille sensazioni meravigliose che hanno creato anche la scintilla d'amore tra Andrea e Flavia, strike da guinness dei primati: un colpo al cuore che ha fatto centro.
Il Centro Sportivo “Bowling Brunswick” nasce nel 1963 per volontà della Brunswick statunitense, rilevata poi da Enrico Vietri, atleta e campione italiano di fama internazionale. La storia del bowling italiano vede l'alba in questo ormai storico sito, coordinata dalla famiglia Vietri attraverso la Brunit srl concessionaria dell'impianto.
Nel settembre del 1995 Walter Pittigliani rileva il 50% della Brunit srl contribuendo così a una sostanziale ristrutturazione. Nel giugno dl 2006 il figlio di Enrico Vietri, Massimiliano, e i figli di Walter Pittigliani, Katia e Paolo, fondano un'Associazione Sportiva denominata Brunswick Roma Team con l'intento di dare una maggiore spinta alla promozione dello sport nei confronti dei diversamente abili.
Le manifestazioni sportive all'interno del Centro sono numerosissime e spaziano dall'evento sportivo comunale a quello internazionale, con l'apporto di una cucina di livello, tra un menu classico in tema con la location (immancabili i popcorn e le patatine fritte) e l'offerta di carni e di birre di eccellente qualità.
(Marino Collacciani per Eventiroma.com)
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